In questo sito non viene pubblicato il costo del servizio PolisView, perché dipende da troppe variabili (quantità di fascicoli, frequenza di aggiornamento richiesto, richiesta dei soli dati o anche del programma di visualizzazione, utilizzo di quest’ultimo su propria piattaforma hardware o come SaaS in cloud, ecc.). Contattandoci potrete richiedere le offerte più adatte al Vostro fabbisogno specifico.
FAQ
In fase di scaricamento dei documenti dovrebbe venire visualizzata una domanda da parte del Vs. browser Internet, la risposta alla quale permette di scegliere tra la semplice apertura del file oppure il salvataggio del medesimo sul Vs. computer. Per evitare questa domanda si può procedere come segue in base al browser Internet che state utilizzando:
Scaricare un documento, aprire il menu a tendina e spuntare la scelta come da immagine:
A. Google Chrome:
Ricontrollando con nuova apertura del menu a tendina questo si presenterà così:
Questa opzione può inoltre essere modificata o revocata in “Impostazioni” – “Avanzate” – “Download” del browser.
B. Mozilla Firefox:
Scaricando un documento si presenta la seguente domanda:
Scegliendo il punto superiore e spuntando la domanda inferiore si eviterà che appaia la domanda come sopra indicata.
Questa impostazione può inoltre essere modificata o revocata nel pannello “Applicazioni” delle opzioni del browser (gruppo “Generale”).
Eseguite le impostazioni descritti ai punti precedenti A o B, in fase di scaricamento di un documento in PolisView quest’ultimo verrà aperto immediatamente nel programma di visualizzazione di file .pdf preimpostato (normalmente Adobe Acrobat Reader). Da lì si può procedere a consultazione, stampa o salvataggio del documento.
Ove si scaricasse un duplicato informatico e questo fosse stato firmato digitalmente in formato CAdES, si avrà un’estensione di tipo “.p7m”. Per aprire questi file serve un programma specifico. L’elenco completo dei programmi disponibili si trova presso il sito ufficiale della Agenzia per l’Italia Digitale (https://www.agid.gov.it/index.php/it/piattaforme/firma-elettronica-qualificata/software-verifica). Tra quelli ivi elencati consigliamo di installare il programma “FirmaCerta” di Namirial SpA nella versione “desktop”. Si distingue dagli altri particolarmente per il fatto che riesce ad aprire direttamente il contenuto finale del documento firmato e permette contestualmente la verifica di validità della firma digitale.
Ove si scaricasse un duplicato informatico e questo fosse stato firmato digitalmente in formato CAdES, si avrà, di norma, una doppia estensione di tipo “.pdf.p7m”. Può capitare che esista già un file con lo stesso nome nella cartella di destinazione (spesso la cartella “download”). Per non sovrascrivere il file esistente il browser aggiungerà, in automatico, i caratteri “(1)” in fondo al nome del nuovo file. Questo comporta che il nuovo file avrà un’estensione di tipo “.pdf(1).p7m”. Pertanto il documento originale (il file .pdf) diventerà illeggibile per i programmi che permettono di verificare la correttezza della firma digitale (ad esempio Aruba Sign, Dike, ecc.).
Per rimediare a questo problema è sufficiente copiare il secondo file in una diversa cartella sul proprio PC e rinominare poi il medesimo eliminando i caratteri finali “(1)”.
Se si esegue una ricerca sui fascicoli (pertanto premendo il tasto ‘F’) e non viene trovato almeno un fascicolo con tutte le parole digitate allora il programma continua a cercare elencando i fascicoli dove risulta almeno una delle parole digitate.
In gergo tecnico: prima viene eseguita una ricerca AND, se questa risulta infruttifera, il programma passa automaticamente a una ricerca di tipo OR.
Un esempio: digitando 345 e 456 il programma mi trova i fascicoli con questi due numeri di ruolo che possono essere il decreto ingiuntivo e la relativa opposizione o il giudizio di merito e la esecuzione relativa.